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MONEYFARM: L’INVESTIMENTO DAVVERO INTELLIGENTE

Se c’è una recensione che non vedevo l’ora di scrivere, è proprio quella su Moneyfarm.

Per anni sono stata fedele lettrice di tutte le loro puntuali newsletter del sabato, sempre interessanti, estremamente curate ed attuali, un appuntamento ormai imperdibile.

Screenshot della mia casella di posta ricercando la parola chiave “Moneyfarm”.

Moneyfarm rappresenta il più grande orgoglio italiano del settore fintech ed una tipologia di investimento tra le più intelligente per far crescere i propri risparmi al giorno d’oggi. 

Cos’è Moneyfarm

Moneyfarm si definisce come una società di consulenza finanziaria indipendente che ha come obiettivo migliorare il modo in cui privati e famiglie gestiscono i loro risparmi.

Per 5 anni consecutivi hanno vinto il premio di miglior consulente finanziario indipendente d’Italia.

Hanno una soluzione dedicata per ogni profilo di investitore (dalla meno alla più rischiosa) e diversi tipi di asset class (come azioni, obbligazioni, materie prime).

Si tratta di uno strumento adatto ad investimenti di medio e lungo periodo, può essere utilizzato come gestione patrimoniale, piano di accumulo e come piano pensionistico (disponibile a breve).

Come funziona Moneyfarm

Basta iscriversi al sito, chiamare il numero verde o scaricare l’app Moneyfarm per iniziare il processo di registrazione.

Il processo di registrazione è gratuita e interamente online ed include un questionario per analizzare la propensione al rischio e gli obiettivi di investimento su cui successivamente si baserà la creazione del portafoglio personalizzato.

Per quanto riguarda l’investimento minimo, un tempo era possibile investire a partire da qualche centinaio di euro, ora la soglia minima sono 5.000€ per aprire un conto Moneyfarm ed avere un gestore assegnato.

Dopo aver realizzato il primo investimento si può prevedere un piano d’accumulo per incrementare il proprio patrimonio gestito a partire da 100€ mensili.

Investendo con Moneyfarm ci dimentichiamo quindi di controllare continuamente i nostri risparmi, c’è un consulente dedicato che ci informa sull’andamento delle performance, applichiamo la strategia di Warren Buffet, uno dei nostri leader di riferimento, pensando solo ed esclusivamente nel lungo periodo.

“If you aren’t thinking about owning a stock for 10 years, don’t even think about owning it for 10 minutes.”

“Our favorite holding period is forever.”

Vantaggi di investire con Moneyfarm

Trattandosi di consulenti indipendenti non accadrà mai come in banca dove cercheranno di rifilarti prodotti del loro gruppo, l’imparzialità è una caratteristica distintiva di Moneyfarm, che non riceve compensi sui fondi  che vengono pubblicizzati.

Moneyfarm ha resto l’investimento semplice e accessibile, con un sito dalla navigazione e chiara e semplice, con una libreria di contenuti, articoli, glossari e webinar da far invidia a qualunque banca o fondo.

Altro punto essenziale che rende Moneyfarm un’ottima alternativa d’investimento sono i costi, che vanno dall’1%+IVA allo 0,3%+IVA. Considerando una media di mercato del 2% risulta sicuramente più conveniente, ovviamente il costo si riduce all’aumentare del capitale investito. Oltre che basso questo costo è omnicomprensivo, non ci sono costi di ingresso, costi per disinvestire, costi da sostenere per le modifiche che vengono fatte periodicamente sui portafogli. 

Alla base dei portafogli Moneyfarm c’è una strategia di investimento in ETF cioè fondi comuni d’investimento passivi quotati in Borsa.

La scelta degli ETF rispetto ai Fondi Comuni tradizionali è data dalla garanzia di trasparenza sulla composizione del fondo permettendo una maggiore e più accurata diversificazione; dalla riduzione dei costi dell’investimento, grazie a commissioni di gestione esigue e di ingresso molto basse e dalla maggior liquidità perché scambiati in borsa quotidianamente.

Tassazione con Moneyfarm

Per quanto riguarda la tassazione Moneyfarm Italia, la branch italiana di MFM Investment Ltd,  opera da sostituto d’imposta nel rispetto della normativa italiana. Pertanto in sede di dichiarazione dei redditi non sarà necessario effettuare nulla.

Rischi di investire con Moneyfarm

Investimento fa sempre rima con rischio, per cui va sottolineato che questo tipo di investimento è assolutamente rischioso e può causare la perdita parziale o totale del capitale investito, non c’è alcuna forma di garanzia. Anche se i profili di investimento possono essere più o meno aggressivi, è possibile definirlo come investimento prudente perché destinato a proteggere i risparmi delle famiglie e farli crescere di valore gradualmente nel tempo.

Per che tipo di investitore è consigliabile Moneyfarm?

Senza ombra di dubbio Moneyfarm fa risparmiare tempo e soldi ai suoi clienti. Risulta quindi adatta ad investitori che vogliono delegare le decisioni di investimento a dei professionisti senza preoccuparsi delle oscillazioni quotidiane del mercato.

Consigliabile per chi cerca uno strumento per il medio lungo periodo. Se si passa da un gestore all’altro è anche possibile usufruire di un’analisi gratuita degli investimenti presso altri intermediari.

Disclaimer: come sempre nelle nostre recensioni selezioniamo solo fintech e prodotti che conosciamo e utilizziamo in prima persona. Non siamo consulenti finanziari, valutiamo le fintech per i loro servizi ed espriamiamo un parere del tutto personale. Siamo quindi giunti alla conclusione che investire con Moneyfarm è un’ottima opzione per far crescere i propri risparmi in modo intelligente.

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STRATEGIE DI COMUNICAZIONE NEL SETTORE FINTECH

La comunicazione nel Fintech, da dove iniziare.

Il settore fintech è, al livello mondiale, uno dei settori a più alta crescita negli ultimi 10 anni. Le imprese che operano in questo settore registrano oltre i 30 miliardi di dollari in investimenti.

In Italia, per 40 startup Fintech, 31 vanno verso una risoluzione, ma l’85% delle uscite dal registro delle imprese è dovuto a cessate attività e non ad acquisizioni.

Ciò significa che la strada di una start up fintech in Italia è tortuosa. 

Sono ancora poche le persone che conoscono i benefici dei prodotti e dei servizi offerti dalle imprese Fintech.

Per questo è importante dunque guadagnare visibilità sul web, valutando le possibilità che il mercato offre.

La strategia di comunicazione è indispensabile per una start up del Fintech che voglia arrivare al successo.

É indispensabile affidarsi a dei professionisti e creare connessioni

Quando si hanno poche risorse per le strategie di comunicazione, ci sono alcuni aspetti sui quali poter puntare.

Il primo sopra tutti è il content marketing, ovvero creare contenuti di valore al fine di avere del materiale condivisibile, creare una relazione e aumentare le vendite. I social network sono un ottimo canale attraverso il quale condividere questi contenuti, raggiungere potenziali clienti e fare brand awareness. Tuttavia, non basta il buzz per trasferire informazioni tecniche che devono raggiungere un pubblico più selezionato.

Per questo motivo è importante puntare sulle redazioni e sugli uffici stampa professionali, che possiedono contatti e capacità tecniche per far arrivare l’azienda agli stakeholder e fare newsjaking.

Creare connessioni che aiutino a sviluppare la propria attività è un’altra delle chiavi che viene spesso sottovalutata. Fare networking significa dar vita a nuove sinergie. Il legame è quello della reciprocità, basato sul dare e ricevere, sullo scambio.

È fondamentale quindi, creare dei momenti di aggregazione con altre professionalità del settore: che si tratti di partecipare a degli eventi o organizzarne di propri, dà la possibilità di farsi conoscere e promuovere lo scambio di know how. Questo può portare a delle partnership, altro aspetto cruciale.

Soprattutto per chi è una startup e si affaccia in un mondo molto competitivo, creare sinergie con aziende che completino la propria offerta commerciale può portare ad acquisire fette di mercato.

L’importanza della trasparenza e dell’unicità

Anche l’aspetto della privacy, del trattamento dei dati personali e della trasparenza sui bilanci hanno un ruolo chiave.

Creare credibilità e fiducia, sia da parte dei clienti che degli investitori. 

Ultimo punto sul quale agire per ritagliarsi il proprio spazio è la differenziazione dei propri servizi rispetto alle aziende competitor, puntando su quegli aspetti che possono essere rilevanti per l’utente.

Questo settore offre tantissime opportunità che necessitano, però, di essere pianificate in maniera strategica.

Che si tratti di un’attività di digital marketing, di un evento o di un comunicato stampa, è necessario affidarsi a pareri e procedure professionali per riuscire ad ottenere dei vantaggi concreti e una reale crescita del business.

Bonus extra: il caso Revolut

Un esempio di best execution in questo ambito è quello di Revolut: questa startup ha puntato tutto sulla user experience dell’utente e sulla trasparenza nella comunicazione.

Loro sono un lampante esempio del fatto che, con azioni mirate e forti, è possibile raggiungere risultati importanti senza enorme dispendio di denaro.

Al di là delle cifre, Revolut è riuscita a trasformarsi in lovebrand, trasformando i clienti in sostenitori e microinfluencer, diventando così capillare all’interno del target.

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PERCHÈ PARLARE DI MES QUANDO NESSUNO SPIEGA COME LA BCE STA SOSTENENDO GLI STATI MEMBRI?

Oggi ne parliamo con Matteo Ognibene, Financial Risk Manager.

FT: Ciao Matteo, innanzitutto grazie per essere qui con noi! Quello di cui vorremmo parlare sono le politiche che la BCE sta portando avanti in questo momento così delicato e di come può aiutare gli Stati membri.

Matteo: prima di raccontarvi quali siano le politiche che la BCE sta mettendo in atto partirei dal processo che uno stato mette in atto per finanziarsi, è un concetto basilare che riguarda tecnicamente l’emissione di obbligazioni. Quando uno stato si finanzia le sue obbligazioni vengono acquistate nella quasi totalità da investitori istituzionali come gli istituti finanziari, i fondi comuni d’investimento, i fondi pensione, etc…

Questa prima fase costituisce il cosiddetto mercato primario ed è il “luogo” dove, tramite asta, viene stabilito il tasso d’interesse che realmente verrà pagato dallo Stato.

Tuttavia chi acquista le obbligazioni può sempre rivenderle sul cosiddetto mercato secondario, ed è qui che si determina lo spread di cui si parla sui giornali.

(Chiaramente le future emissioni sul mercato primario e quindi ricordiamo il tasso realmente pagato dallo Stato risentiranno almeno in parte dei nuovi livelli di spread determinati dal mercato secondario)

FT: Ma quindi come entra in gioco la BCE? Spiegaci meglio, anche perché dopo l’unione monetaria nessuno Stato può mettere in atto né politiche espansive né tantomeno politiche restrittive che prevedono l’emissione di moneta.

Matteo: la BCE, che per statuto non può direttamente acquistare titoli sul mercato primario, per intervenire a “difesa” dei tassi di interesse dei titoli governativi, può quindi acquistare ingenti quantità di titoli di Stato sul mercato secondario; in questo modo, non solo contribuirà ad una discesa dello spread, e quindi a stabilizzare anche il tasso del mercato primario, ma sull’ammontare acquistato determinerà l’abbattimento quasi totale dei tassi di rendimento.

Per capire perché avviene dobbiamo fare una piccola premessa riguardo al bilancio delle banche centrali. Possiamo semplificare pensando che i titoli acquistati andranno a comporre l’attivo, mentre la moneta emessa per l’acquisto degli stessi andrà al passivo. Una volta scaduta l’obbligazione la BCE otterrà degli utili derivanti dal rimborso dell’obbligazione. In termini molto semplici se il tasso di rendimento dell’obbligazione (ricordiamo determinatosi sul mercato primario) è del 3%, e l’ammontare totale acquistato è di 1 mln di euro, l’utile totale della BCE sarà di 30mila euro.

FT: Beh, inizia a delinearsi il quadro…cosa fa la BCE con questi utili? A chi vengono distribuiti?

Matteo: ancora una volta ci viene in aiuto lo statuto, art. 33 “Ripartizione dei profitti e delle perdite netti della BCE”, che stabilisce che il profitto netto della BCE deve essere trasferito nell’ordine seguente:

a) un importo stabilito dal Consiglio direttivo, che non può superare il 20% del profitto netto, viene trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale;

b) il rimanente profitto netto viene distribuito ai detentori di quote della BCE in proporzione alle quote sottoscritte.

I detentori delle quote BCE sono le Banche Nazionali quali ad esempio la Banca d’Italia, la quale a sua volta ridistribuirà gli utili in base all’articolo 38 del suo statuto:

2. L’utile netto è così destinato:

a) alla riserva ordinaria, fino alla misura massima del 20 per cento;

b) ai partecipanti, che risultano titolari delle quote al termine del quarantesimo giorno precedente alla data dell’assemblea in prima convocazione, fino alla misura massima del 6 per cento del capitale;

c) alla riserva straordinaria e ad eventuali fondi speciali fino alla misura massima del 20 per cento;

d) allo Stato, per l’ammontare residuo.

Questo vuol dire che lo Stato Italiano riceverà ogni anno gli utili derivanti dall’acquisto di titoli da parte della BCE nella misura minima del 54% degli utili redistribuiti alla Banca d’Italia.

FT: Ci stai dicendo che lo Stato italiano riceverà ogni anno gli utili derivanti dall’acquisto di titoli da parte della BCE?  Vuoi dirci che è così che la BCE trasferisce liquidità agli Stati membri?

Matteo: Non proprio, più che un modo per fornire liquidità agli Stati, lo definirei un modo per aiutarli a tenere i conti in ordine, e quindi a non pagare interessi sul debito troppo alti e soggetti ai “capricci” dei mercati.

Sintetizzando, gli acquisti di titoli sul mercato secondario da parte della BCE, rappresentano un vero e proprio guadagno da parte degli Stati europei che faranno tornare nelle loro tasche parte del denaro che sarebbe andato a finire in mano agli investitori privati.

Se ad esempio la redistribuzione percentuale dei profitti fosse il 100%, e l’unica detentrice delle quote BCE fosse la Banca d’Italia, lo Stato italiano nel nostro esempio avrebbe reincassato 30 mila euro, ossia l’esatto ammontare del costo dell’emissione, finanziandosi così a costo zero.

Ovviamente non dimentichiamo che la BCE acquista titoli di vari Paesi e redistribuisce gli utili a tutti i Paesi che hanno una partecipazione (tramite la loro Banca nazionale) presso la stessa.

Ad esempio nel 2019 grazie all’intervento della BCE sul mercato secondario lo Stato Italiano ha ricevuto utili per 8.9 miliardi di euro, come dichiarato dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

FT: Volendo essere provocatori questo metodo spinto all’estremo, quindi facendo comprare la quasi totalità dei titoli emessi dai singoli stati alla BCE, potrebbe essere un’ottima arma in mano alla BCE per aiutare gli Stati in questo momento così duro? 

Matteo: Certamente sarebbe una misura per contenere l’aumento del debito, permettendo quindi agli Stati di finanziarsi a costo praticamente nullo. Tuttavia in qualche modo possiamo ritenerlo un metodo per garantire agli Stati di poter accedere facilmente ai mercati per ottenere liquidità. Mettiamoci ad esempio nei panni di un investitore istituzionale che partecipa alle aste per l’acquisto di titoli di Stato sul mercato primario. Se è certo che qualora vorrà liberarsi dei titoli di Stato acquistati ci sarà sempre qualcuno a cui venderli e ad un prezzo non troppo volatile (in quanto la BCE tramite i suoi acquisti tiene basso lo spread), sarà certamente più propenso ad acquistare titoli e quindi a rifornire di liquidità gli Stati che ne avranno bisogno.

FT: Ci stai dicendo che questo dovrebbe bastare a garantire agli Stati tutta la liquidità di cui avranno bisogno?

Matteo: certamente no! In primis perché abbiamo parlato in termini “estremi” ed ovviamente la BCE non potrà/vorrà mai acquistare tutti i titoli di Stato in circolazione. Secondo perché questo strumento seppur abbia finora consentito all’Europa di sopravvivere alla crisi del 2008 e sia stato temporaneamente potenziato permettendo alla BCE di acquistare non solo titoli investment grade (di buona qualità) ma anche titoli cosiddetti junk (come i titoli di stato greci), non ha la capacità di rifornire gli Stati di liquidità alla velocità necessaria, questo è il motivo per cui in Europa si sta parlando tanto di MES, Eurobond ed addirittura di Helicopter money, che sono strumenti in grado di incidere sull’economia reale in maniera più diretta.

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REVOLUT, LA MIGLIOR CARTA IN CIRCOLAZIONE

Dietro una startup di successo c’è sempre una persona o un gruppo di persone con alle spalle una storia.

Quest’oggi andremo ad approfondire quella di uno dei leader più quotati nel mondo del fintech e della sua startup; stiamo parlando di Nikolay Storonsky e di Revolut.

Revolut è stata fondata nel 2015 da Nikolay Storonsky e Vlad Yatsenko nel coworking più importante del Fintech a livello mondiale, Level39, all’interno del quartiere finanziario londinese di Canary Wharf. É cresciuta poco a poco, anche grazie al suo approccio innovativo nella comunicazione, per la quale si è sempre distinta, fino a posizionarsi tra le Fintech con la più alta valutazione d’Europa. 

Dopo l’ultimo round D Series da $500m, il suo valore si attesta intorno ai 5,5 miliardi di dollari, tre volte più alta rispetto alla precedente valutazione del 2018 pari a 1,7 miliardi di dollari.

Revolut: di cosa si tratta e a cosa può servire 

Revolut è fondamentalmente una carta di debito Mastercard classica dove tutte le sue funzionalità possono essere gestite tramite app. 

Per iscriversi basta semplicemente scaricare l’applicazione e seguire il procedimento di registrazione identificazione. 

Revolut consente di operare in più di 150 valute al tasso di cambio interbancario e inviare denaro all’estero in 30 valute. 

Grazie all’app è poi possibile gestire praticamente tutte le operazioni tra le quali anche quelle di cambio del pin o di blocco della carta in caso di smarrimento. Nulla a che vedere con le code in filiale per farsi fare una nuova carta.

Tipologia di carte Revolut

Esistono tre diversi tipi di carte personali (standard, premium e metal) che rispondono a esigenze diverse. Per le carte business abbiamo preparato un articolo dedicato. La ricarica della carta si può effettuare mediante due modalità, ovvero tramite bonifico bancario o carta di credito/prepagata/debito abilitate per i pagamenti online.

Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche delle diverse carte, di cui andremo ad analizzare le singole caratteristiche


STANDARD

La carta Revolut di tipo standard non ha alcun costo di attivazione e nessun canone, ti permette di realizzare bonifici e trasferimenti fondi completamente gratuiti.

  • Conto Regno Unito gratuito
  • Conto euro IBAN gratuito
  • Puoi fare spese in oltre 150 valute al tasso di cambio interbancario
  • Cambio senza commissioni nascoste in 30 valute fiat fino a €6,000 al mese
  • Prelievi da bancomat senza commissioni fino a €200 al mese
  • Carta Revolut gratuita.


PREMIUM

Quando si passa alla versione Revolut premium, oltre ad avere un canone di 7,99€ al mese, inizi ad avere una serie di servizi veramente utili in aggiunta a quelli già offerti dalla carta standard. Consigliatissima per chi viaggia spesso visto che include diversi tipi di assicurazioni e cambi illiminati in 30 valute.

  • Conto Regno Unito gratuito
  • Conto euro IBAN gratuito
  • Puoi fare spese in oltre 150 valute al tasso di cambio interbancario
  • Cambio illimitato in 30 valute fiat, senza limite mensile
  • Prelievi da bancomat senza commissioni fino a €400 al mese
  • Assicurazione medica internazionale
  • Assicurazione per ritardi su volo e bagagli
  • Consegna espresso/prioritaria globale
  • Assistenza clienti prioritaria
  • Accesso immediato a 5 criptovalute
  • Carta premium con design esclusivi
  • Carte virtuali usa e getta
  • Accesso tramite Pass LoungeKey
  • Pass di accesso gratuito alla lounge per te e un amico, se il volo ritarda più di un’ora
  • Costo di 7,99€ al mese.


METAL

La versione Revolut metal, oltre ad essere visivamente di gran impatto offre una serie di servizi aggiuntivi alla carta Premium, come si può notare dall’elenco qui sotto. Il canone in questo caso è pari a 13,99€ al mese.

  • Conto Regno Unito gratuito
  • Conto euro IBAN gratuito
  • Puoi fare spese in oltre 150 valute al tasso di cambio interbancario
  • Cambio illimitato in 30 valute fiat, senza limite mensile
  • Prelievi da bancomat senza commissioni fino a €600 al mese
  • Assicurazione medica internazionale
  • Assicurazione per ritardi su volo e bagagli
  • Consegna espresso/prioritaria globale
  • Assistenza clienti prioritaria
  • Accesso immediato a 5 criptovalute
  • Carte Revolut Metal exclusive
  • Carte virtuali usa e getta
  • Accesso tramite Pass LoungeKey
  • Pass di accesso gratuito alla lounge per te e fino a 3 amici, se il volo ritarda più di un’ora
  • Fino allo 0,1% di Cashback in Europa e fino al 1% fuori dall’Europa, su ogni pagamento fatto con carta
  • Ottieni un concierge per gestire meglio il tuo stile di vita
  • Costo di 13,99€ al mese.


LIMITED EDITION

In alcuni occasioni Revolut ha lanciato anche una serie di edizioni speciali a come quella realizzata per il Gay Pride con una tiratura limitata di 30,000 mila esemplari. 

Disclaimer: prima di arrivare a scrivere questo articolo abbiamo scaricato tutte le app di carte e conti online, le abbiamo utilizzate per diverso tempo, messe alla prova con parecchi viaggi in giro per il mondo, per arrivare man mano a scartare le meno performanti.

Siamo quindi giunti alla conclusione finale che Revolut offre la migliore alternativa sul mercato.