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INTERVISTA A ANTONIO LA MURA, COUNTRY MANAGER ITALY AT FINOM

FT: Da pioniere in questo settore, come è nata la tua passione per il fintech? 

La mia passione per il settore è nata un po’ per caso e un po’ per vocazione. Fin dall’università sono stato appassionato di startup e durante la mia prima esperienza lavorativa nel 2014 ho partecipato all’espansione in Italia di una piattaforma internazionale di equity crowdfunding. Questo mi ha dato la possibilità di avere una visione più ampia di come stava evolvendo il mercato all’estero e delle opportunità che si sarebbero presentate di lì a breve anche in Italia.

In quegli anni il termine “fintech” era ancora poco utilizzato. Apparteneva soltanto agli addetti ai lavori. Ho avuto la fortuna di trovarmi coinvolto in un nuovo movimento, prima europeo e poi italiano, che puntava a rivoluzionare i servizi finanziari tradizionali. Sono convinto che saranno ancora molte le novità che ci stupiranno nei prossimi anni.

FT: Pensi che l’ecosistema fintech negli ultimi anni sia cresciuto abbastanza in Italia rispetto al resto d’Europa? 

Credo che sia cresciuto molto e alcuni segmenti anche più delle aspettative. Basta pensare al successo delle startup nell’ambito dei finanziamenti alle imprese. Tuttavia l’ecosistema nazionale nel suo insieme è ancora distante da altri paesi come Regno Unito o anche in Francia e Germania.

In ogni caso il mercato italiano ha visto una fortissima crescita e l’ingresso in Italia di player internazionali è un elemento positivo perché dimostra la capacità del mercato di accogliere nuove iniziative fintech e, di conseguenza, sono sicuro che questo stimolerà nuove iniziative imprenditoriali italiane.

FT: Raccontaci di FINOM, dei servizi che offrite e a chi vi rivolgete

FINOM è una start-up a vocazione europea, che eroga servizi finanziari online per adesso in Germania e Italia, con quartier generale ad Amsterdam (Olanda). La nostra struttura geografica conferma la volontà di considerare il mercato europeo nel suo insieme, senza concentrarsi nei singoli paesi. È stata fondata nel 2019 e da allora la sua missione è quella di semplificare la vita di imprenditori e professionisti, che sono la spina dorsale dell’economia europea. Offriamo un servizio finanziario B2B e al 100% digitale, che aggrega in un’unica piattaforma la fatturazione elettronica, un conto business e funzionalità a valore aggiunto come la riconciliazione bancaria. Vogliamo diventare dei veri e propri “assistenti personali” per chi fa business, muovendoci verso un servizio completo di business finance management. Una direzione che attrae molti investitori. Nel 2020 abbiamo raccolto 16.8 milioni di euro di investimenti, con partecipazioni importanti come quella di Target Global, un fondo d’investimento internazionale con base a Berlino, che gestisce un portafoglio di asset da oltre 800 milioni di euro

FT: FINOM è una fintech altamente concentrata nella semplificazione dei processi amministrativi aziendali, come si sta sviluppando l’azienda in Italia rispetto alle altre nazioni in cui siete presenti?

L’azienda all’estero offre un conto business per freelance e imprenditori con IBAN locale. In Italia siamo partiti invece offrendo un servizio essenziale ed estremamente semplice di fatturazione elettronica, ma fin da subito abbiamo avuto l’intenzione di supportare i nostri clienti con funzionalità integrate che potessero semplificare la gestione delle sue finanze a 360 gradi. Il nostro servizio vuole essere un vero assistente digitale per l’imprenditore o il professionista che troppo spesso ha difficoltà nel gestire la propria attività amministrativa e a reperire in modo semplice e immediato lo stato di salute della sua attività. Abbiamo quindi già introdotto feature come il tracking delle fatture e i reminder automatici di pagamento ai clienti per sollecitare il saldo; il calcolo di crediti esigibili e debiti da pagare a 7, 14, 30, 60 e 90 giorni dall’emissione o ricezione della fattura; riconciliazione di fatture e transazioni bancarie e l’accesso al commercialista. Nei prossimi mesi saremo invece in grado di offrire anche un conto business associato a carte di pagamento, come già avviene all’estero, in linea con il nostro obiettivo di semplificare al massimo la gestione amministrativo-finanziaria delle attività dei nostri clienti.

FT: Quali credi siano stati gli effetti del covid che hanno maggiormente impattato il settore?

Credo che l’elemento chiave dell’esperienza vissuta negli ultimi mesi sia la dimostrazione dell’efficacia di strumenti di comunicazione a distanza per la stipula di servizi finanziari. I clienti hanno compreso l’effettiva convenienza di acquistare o attivare servizi bancari senza recarsi fisicamente allo sportello. Hanno inoltre acquisito fiducia in queste nuove modalità di attivazione dei servizi, rendendoli una nuova abitudine.

Allo stesso tempo gli operatori sono stati costretti ad adeguarsi a modalità innovative. In molti hanno avuto l’occasione di allinearsi al mercato e di raggiungere un livello di innovazione, che prima apparteneva soltanto alle startup del settore.

Credo che, nel breve termine, ci sarà una fortissima crescita dei processi di digital transformation all’interno dei settori tradizionali. Il gap di servizio fra le incumbent e i nuovi entranti si ridurrà sempre di più.

FT: Ti sentiresti di consigliare un’esperienza in una start-up fintech a un giovane che ha appena completato gli studi o consigli prima un’esperienza in una grande corporation? 

Più che l’azienda, quel che mi sentirei di suggerire è lavorare all’interno di un progetto nuovo e sfidante, e in linea con le proprie ambizioni. Nel mercato ci sono aziende di pochi mesi che sono gestite con processi iper strutturati e realtà con più di 100 anni che hanno invece ancora la stessa agilità e ambizione di una startup. Per questo motivo suggerirei di concentrarsi più sul lavoro che si andrà davvero a fare, sulle persone con le quali si andrà a collaborare, a quanto si può imparare e sull’impatto che questo progetto può avere sulla propria crescita personale.

Che il tuo lavoro sia in una startup o in una corporation, per poter avere successo hai bisogno di coraggio, curiosità e resilienza. Se trovi il progetto giusto e convincente, allora sarà quella la scelta migliore.

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